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Spari contro un bar, feriti una bimba di 10 anni e i suoi genitori

Colpiti accidentalmente nel corso di raid nel Napoletano

Serata di follia a Sant'Anastasia, alle porte di Napoli, dove una bambina di 10 anni è stata colpita accidentalmente alla testa da uno dei colpi, almeno dieci, esplosi davanti ad un bar dove si trovava a mangiare un gelato insieme alla mamma e al papà, feriti anche loro in maniera lieve. Anche la bambina se la caverà: miracolosamente il proiettile che l'ha centrata si è fermato allo zigomo. A sparare, due ragazzi a bordo di uno scooter. Che nel giro di poche ore sono stati entrambi fermati dopo che attorno a loro si era stretto il cerchio carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, coordinati dalla Dda e dalla procura dei minorenni di Napoli. Tutti e due - Emanuele Civita, di 19 anni, ed un diciassettenne - sono stati identificati grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza installate in zona e dopo l'acquisizione di alcune testimonianze. A casa non c'erano, ma si sono costituiti nel tardo pomeriggio. I due giovani erano stati allontanati, per aver litigato con altri ragazzi, dai gestori di un bar a chiosco che si trova di fronte a quello dove la famiglia era andata a prendere un gelato. Un affronto che doveva essere vendicato, evidentemente. Per questo sono tornati a bordo di uno scooter, armati di un revolver e di un mitra, che prima hanno ostentato davanti ai due bar, per poi esplodere diversi colpi verso la piazza in un secondo passaggio. 

I colpi della 'stesa' hanno colpito la bambina di 10 anni e i suoi genitori. E' rimasto illeso, invece, un altro figlio della coppia, di appena 6 anni, che al momento degli spari si trovava all'interno del bar insieme ad altri conoscenti, ai quali è stato poi affidato durante i soccorsi, in attesa di uno zio. La famiglia, residente al confine tra Pollena Trocchia e Volla, si era recata nella vicina Sant'Anastasia per cenare insieme a degli amici. Poi si era fermata in uno dei bar più noti e frequentati della zona per un gelato. Ma non ne ha avuto il tempo. Appena fuori dal bar, i tre sono stati raggiunti dai proiettili impazziti, che hanno colpito la bambina alla testa, la mamma di 35 anni all'addome e il papà 43enne ad una mano. Provvidenziale la corsa all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dove la piccola è stata sottoposta a due interventi chirurgici per l'estrazione dell'ogiva, e dove è ricoverata in prognosi riservata in rianimazione per almeno 72 ore, sotto stretto controllo sanitario. La mamma, invece, ha avuto una ferita superficiale all'addome ed è ricoverata al Cardarelli di Napoli, dove resterà in osservazione per le prossime 48 ore. Le indagini dei carabinieri sono scattate subito. I militari hanno sentito diversi testimoni e acquisito le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza presenti in zona, grazie alle quali sono riusciti a risalire ai presunti responsabili, che al momento delle perquisizioni domiciliari erano assenti, ma si sono poi consegnati agli uomini dell'Arma. Sono "gravemente indiziati" dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma. Emanuele Civita ha precedenti per detenzione di armi e stupefacenti. E' residente a Somma Vesuviana, e secondo quanto si è appreso il padre, Fabio, nel 2014 fu raggiunto da un provvedimento cautelare in quanto ritenuto affiliato al clan camorristico D'Avino, operante proprio sul territorio di Somma Vesuviana. Paura, rabbia e indignazione da parte della gente: "qui sparano per nulla. Adesso basta", dicono i residenti. Il sindaco, Carmine Esposito, parla di una "recrudescenza importante" della criminalità nella sua città: "da 15 anni non si viveva questo clima". Ferma la condanna del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: un "episodio grave, una stesa, una di quelle idiozie che dobbiamo scontare nei nostri territori complicati".

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