Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dopo 50 anni di ricerche trovato il motore della fotosintesi

Dopo 50 anni di ricerche trovato il motore della fotosintesi

Passo verso nuove soluzioni per l'energia pulita

05 maggio 2023, 08:29

Redazione ANSA

ANSACheck

Rappresentazione grafica della reazione di fotosintesi (fonte: M. Capone, L. Guidoni e D. Narzi, Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche, Università dell 'Aquila) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica della reazione di fotosintesi (fonte: M. Capone, L. Guidoni e D. Narzi, Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche, Università dell 'Aquila) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione grafica della reazione di fotosintesi (fonte: M. Capone, L. Guidoni e D. Narzi, Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche, Università dell 'Aquila) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trovato il motore della fotosintesi clorofilliana che dà energia a piante, alghe e ad alcuni gruppi di batteri: per la prima volta dopo 50 anni sono stati risolti tutti i passaggi della reazione che due miliardi di anni fa ha prodotto l'ossigeno a partire dall'acqua, trasformando l'atmosfera della Terra. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, apre a nuove soluzioni per produrre energia pulita.
Mettere al loro posto tutte le tessere del puzzle della fotosintesi è stato possibile grazie alle simulazioni chimiche e ai calcoli al supercomputer fatti in Italia, dal gruppo di Chimica computazionale diretto da Leonardo Guidoni, del dipartimento di Scienze fisiche e chimiche dell'Università dell'Aquila. Vi hanno partecipato anche Matteo Capone e Daniele Narzi. Il gruppo tedesco di Holger Dau, della Freie Universität di Berlino ha invece raccolto i dati sperimentali.

"Abbiamo ricostruito in particolare il passaggio nel quale, dall'acqua, viene creata una molecola di ossigeno", dice Guidoni all'ANSA. "E' il momento iniziale della fotosintesi, l'innesco che crea l'energia necessaria per proseguire". I passaggi fondamentali erano noti da oltre 50 anni, "ma non c'era ancora la caratterizzazione chimica dell'ultimo stadio, il più difficile da cogliere. Su questo punto - aggiunge - abbiamo lavorato per dieci anni, utilizzando il calcolo ad alte prestazioni per predire l'evoluzione della reazione chimica in tutti e cinque i passaggii". Mentre i ricercatori tedeschi hanno utilizzato la spettroscopia a infrarossi per identificare alcuni punti chiave della reazione, il gruppo italiano le ha dato un volto. "Siamo arrivati così alla conclusione di un quadro nato 50 anni fa e del quale stiamo catturando via via le foto dei protagonisti", osserva Guidoni.

"La natura ha costruito un enzima grande e complesso, ottimizzato per portare a termine una reazione estremamente impegnativa dal punto di vista energetico. Alla fine, però, quello che permette il successo della reazione è il posizionamento corretto dei protoni, semplici ioni dell'atomo di idrogeno, all'interno dell'enzima stesso", osserva Capone.

Le ricadute di questa ricerca sono molteplici. Per Narzi la comprensione dei meccanismi molecolari alla base della fotosintesi clorofilliana può ispirare nuove "tecnologie atte alla conversione dell'energia solare in carburanti green con un impatto ambientale potenzialmente prossimo allo zero". Si alza così il sipario sulla cosiddetta fotosintesi artificiale, "utilizzata - spiega Guidoni - per identificare i materiali di sintesi che mimano il processo della fotosintesi per produrre energia". La scommessa è ispirarsi alla natura per trovare nuovi materiali, molto comuni e a basso costo, che assorbono la luce e generano elettricità. Manganese, ferro e nichel sono possibili candidati, anche se "la ricerca in questo campo è ancora lunga".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza