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Sanità: Mangialardi, oltre 1,1 milioni di euro per dirigenti Ast

Sanità: Mangialardi, oltre 1,1 milioni di euro per dirigenti Ast

Riforma sta già facendo esplodere i costi, soldi tolti a servizi

ANCONA, 24 maggio 2023, 19:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ammonta esattamente a un milione 135.800 euro la maggiorazione del trattamento economico dei direttori generali e degli staff delle nuove Aziende Sanitarie Territoriali, istituite a seguito della riorganizzazione approvata lo scorso anno dalla giunta Acquaroli". Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta i contenuti della delibera regionale di giunta n. 674 del 15 maggio sui trattamenti economici dei direttori generali, sanitari, amministrativi e socio-sanitari delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale.
    "Oltre un milione di euro che, come previsto dalla legge - spiega -, non sarà coperto con risorse aggiuntive (fatto che sarebbe stato comunque di una estrema gravità) ma con il taglio dei servizi. Quindi meno Unità Operative Complesse negli ospedali, meno medici e meno infermieri, per mettere più soldi in tasca a coloro che beneficeranno della nomina dirigenziale da parte della giunta regionale. E pensare che per il personale precario fino a oggi non si è fatto nulla".
    Secondo Mangialardi, l'atto di giunta "certifica quanto denunciavamo lo scorso agosto dopo l'approvazione della legge regionale n. 19. Più volte abbiamo messo in guardia la giunta sui rischi di questa operazione, sarebbe stato necessario approvare prima il nuovo Piano socio sanitario per valutare l'impatto economico-finanziario della riorganizzazione. Hanno tirato dritto ridendoci in faccia. Ora, però, i nodi vengono al pettine facendo esplodere i costi. Siamo di fronte a un vero e proprio autogol del centrodestra marchigiano, forse uno dei più clamorosi tra i tanti commessi in questi due anni e mezzo".
    "Solo che - rileva il capogruppo dem - a essere penalizzati non saranno i vari Acquaroli, Saltamartini e Ciccioli, bensì i cittadini, che inevitabilmente subiranno un drastico taglio delle prestazioni sanitarie. Tutto ciò - conclude - senza considerare che la riorganizzazione, nonostante sia in vigore dal primo gennaio, stenta ancora a divenire pienamente operativa. Uno stallo che sta producendo disservizi, allungamento dei tempi delle liste di attesa, ritardi sull'assunzione del personale".
   

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