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Centro Bono, 'economia del mare sottostimata, vale 26% del Pil'

Per il 2024 allo studio riunione città di mare internazionali

29 maggio, 07:17

 L'enorme asset dell'economia del mare "è sottostimato". "Sommando i dati relativi alle differenti componenti del fattore mare l'incidenza sul Pil dell'Italia varia fra il 24 e il 26%". A dirlo è il Centro Giuseppe Bono nelle analisi presentate nel corso del primo Mare Global Forum che si è svolto a Genova. "I rapporti di Unioncamere e Unione europea danno una quota fra il 12 e il 15%, quando il solo turismo marittimo pesa per l'11% sul Pil nazionale" spiega il direttore Bruno Dardani. Oltre il 90% dell'interscambio mondiale viaggia via mare e transita attraverso i porti, ma secondo gli esperti del Centro sono normalmente escluse dai computi molte attività che invece farebbero parte della blue economy, come infrastrutture, energie connesse al mare e l'industria della difesa. E oltre al turismo marittimo, è sottostimata l'industria agroalimentare alimentata dal turismo costiero. Eppure in Italia quasi 17 milioni di abitanti (il 30% della popolazione), vivono a 300 metri dalla costa, l'80% entro 200 km e nel mondo il 98% delle telecomunicazioni digitali viaggia tramite dorsali marine, come ha ricordato Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina militare. Proprio per fare in modo che al mare sia riconosciuto il peso che merita è nato il Centro Giuseppe Bono, con l'obiettivo di mettere in contatto tutte le associazioni (più di 400), le imprese e i professionisti che operano o hanno diretta connessione con il mare. E dopo il primo evento "è allo studio insieme al ministero degli Esteri una riunione internazionale di tutte le grandi città del mare a Genova nel 2024" spiega il presidente Massimo Ponzellini. (ANSA).

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