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Foto e sculture raccontano femminilità ai Cantieri della Zisa

Foto e sculture raccontano femminilità ai Cantieri della Zisa

Dal 3 giugno la mostra di Angela Galante e Giovanna Orlacchio

PALERMO, 24 maggio 2023, 09:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Approda al Centro internazionale di fotografia "Letizia Battaglia", ai Cantieri culturali della Zisa di Palermo, la mostra "Dialogo sensoriale sulla femminilità", con le sculture di Giovanna Orlacchio e le fotografie di Angela Galante. La cerimonia di inaugurazione del vernissage è fissata per il 3 giugno alle 17:30, con l'introduzione di Claudia Mirto e le letture di Pamela Villoresi.
    Angela Galante e Giovanna Orlacchio si scambiano lo sguardo che hanno posato sul corpo della donna. La fotografa con la vista, usa una lente che indaga si avvicina e allo stesso tempo filtra e protegge. La scultrice con il tatto. Usa le mani, rimodella parti anatomiche nevralgiche, riparandole da possibili offese.
    La mostra si sviluppa in due sezioni La prima racconta una femminilità mantenuta casta, pur nel desiderio di disvelare l'intimità. Una donna che costantemente deve preservare il proprio corpo da qualsiasi atto volontario o innocente possa procurarle una ferita. E così nelle foto della Galante i nudi non hanno un volto, la bellezza col nome diventerebbe una colpa. E nelle sculture della Orlacchio il corpo diventa vulnerabile, sede di violazioni che solo la consapevolezza di Sè può curare. Di contro nei ritratti, il volto non nasconde ma si offre allo sguardo rivelandosi. Nella seconda le autrici affrontano alcuni archetipi femminili. Così la "Baccante" rappresenta l'istintualità ,il desiderio incontrollabile che chiede appagamento senza inibizione e freni.
    La "Atena Nike" esprime la vittoria della ragione, il dominio della razionalità sulle passioni e le tentazioni, è munita di ali che simboleggiano il distacco quasi superbo dagli istinti terreni. La visione tradizionalmente negativa di queste figure viene abbandonata in cambio di una lettura più moderna che riconosce la libertà di esternare quelle parti sconvenienti e occultate, ritenute non convenzionali rispetto ad un modello ideale di femminilità.
   

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