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Alice Sebold, per la vergogna non scrivo più

Alice Sebold, per la vergogna non scrivo più

Autrice mandò in carcere la persona sbagliata per il suo stupro

ROMA, 23 maggio 2023, 19:27

Redazione ANSA

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Scuse autrice Sebold a uomo assolto da stupro 40 anni dopo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scuse autrice Sebold a uomo assolto da stupro 40 anni dopo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scuse autrice Sebold a uomo assolto da stupro 40 anni dopo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Annientata dalla vergogna per aver mandato in carcere la persona sbagliata per lo stupro di cui fu vittima, Alice Sebold non scrive e non legge più. L'autrice di Amabili Resti, del memoir Lucky e di Quasi Luna "ha perso la fede nel linguaggio", scrive il New Yorker di questa settimana in un articolo che confronta il senso di colpa della scrittrice con la tragedia dell'afro-americano Anthony Broadwater, finito dietro le sbarre per 16 anni a causa sua. Anche mettere insieme le frasi di una email "significa adottare un senso di autorita' che non possiedo", ha confidato Alice, ora sessantenne: "Non mi resta altro che soffrire, tacere e vergognarmi". Due anni e mezzo fa Broadwater è stato completamente scagionato. Lo scorso febbraio lo stato di New York ha accettato di pagargli 5,5 milioni di dollari di danni per l'errore giudiziario di cui e' rimasto vittima. Diventata famosa nel 2002 con Amabili Resti, poi trasposto al cinema con Saoirse Ronan e Stanley Tucci, qualche anno prima Sebold aveva scritto Lucky, il cui titolo prese il nome da quanto le aveva detto un poliziotto: fortunata a non essere stata uccisa come capita a tante vittime dello stesso crimine.
    Amabili Resti e Lucky avevano fatto di Alice un fenomeno letterario: entrambi erano ispirati allo stupro di cui, studentessa diciottenne alla Syracuse University, la futura scrittrice era stata vittima l'8 maggio 1981 in un parco della citta' dove era andata a studiare.
    Mesi dopo l'attacco, in un incontro casuale, Sebold aveva visto Broadwater e pensato che fosse stato lui lo stupratore.
    Dopo un breve processo, l'afro-americano fu condannato fino 25 anni di prigione. Era uscito nel 1998, ma rimasto sulla lista nera degli stupratori fino alla fine del 2021 quando era stato completamente scagionato. "Sono deluso che lei non sia stata in contatto da allora", ha detto al New Yorker. Sebold, che vive sola a San Francisco, ha detto che sta preparandosi mentalmente a scrivergli una lettera: "Sarebbe un buon primo passo", ha replicato lui a distanza. "Nel 1982 il mio obiettivo era la giustizia. Non di alterare per sempre e irreparabilmente la vita di un giovane uomo a causa dello stesso crimine che ha alterato la mia", aveva detto Alice dopo che Anthony era uscito di prigione. E' chiaro che l'esperienza ha segnato la scrittrice nel profondo dell'animo e nel corpo: "E' lo scoprire i dettagli: non posso affrontarli senza perdere il senso di chi sono. Le mie percezioni del prossimo, la fiducia in me stessa. Che posso sbagliare cosi' malamente e non accorgermene". Sebold pensa adesso che la sua vita e quella dell'uomo che ha contribuito a far incarcerare sono per sempre intrecciate: "Lo stupratore venne fuori dal nulla e plasmo' la mia vita", ha detto al New Yorker: "E il mio stupro venne fuori dal nulla e plasmo' la sua".
   

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