"La democrazia è in pericolo, basta
guardare cosa è successo a Capitol Hill. In diversi Paesi, anche
democratici, aumenta il populismo e l'autoritarismo". Ha
esordito così, in un Teatro sociale gremito, Joseph Stiglitz
della Columbia University, Premio Nobel per l'economia nel 2001.
L'economista, sollecitato dalle domande di Gigi Donelli,
caporedattore centrale Radio 24, ha conseguenza affermato che "è
urgente una riforma del capitalismo". Lisa Fitoussi di Sciences
Po, ha ricordato la figura del padre, l'economista Jean-Paul,
scomparso lo scorso anno. "Come lui penso che prima di tutto
l'Europa debba essere politica, poi economica".
"Una serie di elementi mette pressione alla società. Penso
alla crisi climatica ma anche a quella economica, con l'aumento
delle diseguaglianze - ha affermato Stiglitz, oggi al Festival
dell'Economia di Trento - Di conseguenza, questo capitalismo ha
dimostrato di non essere capace di funzionare". Quale la
ricetta? Per Stiglitz "si deve andare nella direzione di un
capitalismo progressista in cui una forma di decentramento
comprenda uno sforzo comune tra imprese, terzo settore e Stato
per regolamentare i processi". Ha poi proseguito affermando che
"fino ad ora abbiamo vissuto un capitalismo estremo e senza
limiti che non ha funzionato e ora è necessario cambiare
garantendo protezione sociale e ambientale".
Il tema del cambiamento climatico è stato un altro dei temi
trattati dal premio Nobel. "Penso che la ricerca di base e
l'innovazione tecnologica - è stata la sua riflessione - possano
rappresentare la risposta a questo fenomeno di cui non siamo
riusciti a capire la rapidità". Sulla protesta universitaria
delle tende ha poi detto: "Sono necessari più investimenti e
politiche fiscali adeguate. E' una sfida per molte città.
Altrimenti, polarizzazione e segregazione economica
proseguiranno".
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