"Non mi si può tacciare di non
essere amante e conoscitore della giustizia contabile, ma in
questo contesto la collaborazione tra tutte le istituzioni
chiesta dal ministro Fitto è essenziale". Così il
sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico
Freni, nel corso dell'incontro 'Osservatorio Pnrr, bilancio e
prospettive', nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento.
"Qui il problema è che non esiste controllo successivo,
perché l'ultima parola sull'assorbimento del Pnrr spetta alla
Commissione europea. Non è escluso il controllo concomitante, ma
questo funziona nel momento in cui ha una presa diretta sui
dati. Se faccio il controllo su dati incompleti, ho un effetto
boomerang, che è quello successo ora. La Corte dei conti ha
assolto un compito istituzionale, ma un migliore coordinamento
non può che essere utile", ha precisato Freni sul controllo
concomitante della Corte dei conti.
"Noi prendiamo 123 miliardi a debito, che pesano sul nostro
debito, e se non li spendiamo, questi soldi, dice la Corte dei
conti torniamo ad una crescita di poco superiore a zero. Su
questo hanno ragione, perché se non li spendi questi soldi
pesano", ha aggiunto il sottosegretario.
"Ha ragione la Corte dei conti: l'unico modo per salvare
questo Paese dal debito (il nostro vero problema) è far crescere
il Pil. Solo la crescita ci salverà dal debito. Non esistono
misure restrittive di finanza pubblica che possano farci uscire
dal debito", ha concluso.
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