(ANSA) - PERUGIA, 24 MAG - "II cibo è diventato la prima ricchezza dell'Italia per un valore di 580 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina": lo ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini intervenuto a Perugia a un seminario su "La bellezza dell'agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce" che si è svolto presso l'aula magna dell'Università degli Studi di Perugia. E' stato organizzato da Coldiretti Umbria, fondazione osservatorio agromafie e comando legione carabinieri Umbria, con il patrocinio dell'Ateneo.
L'iniziativa si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime e per chi è stato colpito dall'alluvione in Emilia Romagna chiesto dal rettore, Maurizio Oliviero.
Prandini ha quindi ricordato che "il made in Italy a tavola vale quasi un quarto del Prodotto interno lordo nazionale e, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione e 230 mila punti vendita al dettaglio". "La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall'estero e garantiscano un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori" ha continuato il presidente della Coldiretti, secondo il quale "dal nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della Commissione europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti, indipendentemente dalle quantità consumate, e di aprire la strada ai cibi sintetici con pericoli per la salute e l'ambiente".
Caselli,serve un forte lavoro di contrasto alle frodi alimentari
Osservatorio agromafie, c'è carenza del sistema sanzionatorio
"È necessario un profondo lavoro di risistemazione che riguarda il contrasto alle frodi dei prodotti alimentari, considerata l'attuale carenza di un sistema sanzionatorio per comportamenti criminosi capaci di causare danni al mercato, alla concorrenza come pure al pubblico dei consumatori": così Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico della fondazione osservatorio agromafie, al seminario che si è svolto a Perugia e dedicato alla "bellezza dell'agroalimentare italiano tra tutele, agromafie e nuove minacce". "Lo scopo è di affidare alle norme penali non soltanto il compito, da sempre riconosciuto, di punire i comportamenti illeciti, ma di tutelare beni ulteriori e diversi dalla generica lealtà commerciale, valorizzando, in particolare il consumatore finale di alimenti ed il patrimonio agroalimentare di comunità territoriali" ha aggiunto. Il generale Gerardo lorio, comandante della legione carabinieri Umbria, ha evidenziato come "l'Arma garantisce la tutela di questo fondamentale settore produttivo attraverso l'impiego integrato delle stazioni territoriali, forestali e dei comparti di specialità, come i Nas, i reparti carabinieri Tutela agroalimentare, i Nuclei operativi ecologici, quelli Ispettorato del lavoro, con specifiche competenze ad alto contenuto tecnico operativo". "L'Università degli Studi di Perugia prosegue con forza nel suo impegno per la valorizzazione e la custodia delle straordinarie risorse del nostro Paese, a favore della legalità, della dignità delle persone e contro tutte le mafie" ha quindi detto il rettore dell'Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero. "L'evento di oggi - ha aggiunto - è particolarmente significativo, in quanto interessa un settore strategico che abbraccia l'intero territorio nazionale e che riguarda la vita di ognuno di noi, con una doppia direttrice. Da un lato, il fondamentale dibattito sul cibo italiano, prezioso patrimonio di noi tutti, sulla sua tutela e sulle filiere a esso collegate. Dall'altro, quello sulla legalità e la lotta alla criminalità, che riguarda fenomeni quali il caporalato, il controllo dei trasporti e della distribuzione, la contraffazione e lo smaltimento illegale di rifiuti".