Come preannunciato dalla
presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,
l'esecutivo comunitario ha deciso di raccomandare al Consiglio
europeo di avviare i negoziati di adesione all'Ue con la
Bosnia-Erzegovina, sostenendo che il Paese abbia raggiunto il
livello necessario di conformità ai criteri di adesione. Tale
condizione era stata richiesta nell'ultimo rapporto
sull'allargamento della Commissione dello scorso novembre. Lo
comunica l'esecutivo comunitario in una nota.
Come richiesto dal Consiglio europeo nel dicembre scorso,
Palazzo Berlaymont ha presentato un rapporto sui progressi
compiuti da Sarajevo, sottolineando come l'impegno della
leadership del Paese verso l'obiettivo strategico
dell'integrazione europea sia stato portato avanti con
"importanti riforme che hanno dato risultati positivi". In
particolare, si plaude al "forte impegno" dimostrato da Sarajevo
nel portare avanti le riforme in sospeso da tempo, come
l'adozione della legge sulla prevenzione dei conflitti di
interesse e quella sulla lotta al riciclaggio di denaro e al
finanziamento del terrorismo. "Passi significativi" sono stati
compiuti per "migliorare il sistema giudiziario", oltre che
nella lotta alla corruzione, alla criminalità organizzata e al
terrorismo e nella gestione della migrazione, con l'approvazione
di un mandato per negoziare un accordo sullo status di Frontex.
Sarajevo ha raggiunto e mantenuto il pieno allineamento con la
politica estera e di sicurezza comune dell'Ue, "un passo
positivo e fondamentale in questi tempi di turbolenze
geopolitiche", osserva la Commissione. Palazzo Berlaymont
raccomanda quindi al Consiglio di avviare i negoziati di
adesione all'Ue e di adottare il quadro negoziale una volta che
la Bosnia-Erzegovina avrà compiuto ulteriori passi in linea con
la relazione della Commissione. La Commissione è pronta a
riferire al Consiglio sui progressi compiuti dal Paese in
relazione a questi passi.
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