Nel commissariato romano di San Basilio per almeno 4 giorni ad agosto chi andava a rifarsi il passaporto o a fare una denuncia passava davanti ad una stanzetta vetrata chiusa al cui interno c'era un ragazzino con la mascherina, la giacca e riccioli afro. È un minore rintracciato dalla polizia, ha sedici anni, è eritreo e il comune di Roma non sapeva dove metterlo, quindi lo ha lasciato al commissariato.
Il comune di Prato e quello di Bologna lo hanno comunicato esplicitamente a prefettura e tribunale dei minori. “Se ci mandano anche solo un altro minore straniero non accompagnato da accogliere, e non c'è un ricambio rispetto agli spazi disponibili, non siamo più in grado di rispettare la legge”, spiega all’ANSA Matteo Biffoni, sindaco di Prato ma anche delegato dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) per l’immigrazione.
E nell’estate in cui il flusso di migranti ha iniziato nuovamente a galoppare con un aumento del 103% (113.791 arrivati via mare, contro i 56.458 dello stesso periodo del 2022) a fare notizia sono quelli che in gergo vengono definiti "msna", ovvero i (e le) minori stranieri non accompagnati. Secondo la Convenzione per i diritti del fanciullo (Onu 1989) i minorenni stranieri non possono essere respinti e necessitano di una tutela rafforzata che permetta un loro sereno sviluppo.
Il governo, per bocca del sottosegretario Alfredo Mantovano, pensa invece che il problema sia una legge troppo permissiva per chi si dichiara minorenne. Si tratta della legge Zampa, la n.47/2017, un unicum in Europa, che ha sistematizzato la tutela dei msna.
“Secondo i dati del Ministero dell’Interno il 60% dei minori stranieri si dichiara diciassettenne, è evidente che non si può contare sull’autodichiarazione dei ragazzi - dice la responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia, la deputata Sara Kelany -. I falsi minori tolgono risorse a quelli veri che ne hanno diritto”. Secondo Kelany il governo metterà mano a questa parte della legge sui msna in un imminente decreto immigrazione.
Intanto la Corte Europea dei diritti umani il 31 agosto ha condannato l’Italia per aver tenuto una minorenne del Ghana, nel 2016, in un centro per adulti a Como per 8 mesi, senza considerare “la vulnerabilità legata alla sua situazione di minore non accompagnata che all'epoca aveva subito abusi sessuali mentre si trovava ancora in Ghana e poi in Libia”.
Sono i dati a raccontare la saturazione: al 30 giugno 2023, secondo il report semestrale del ministero del Lavoro, i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia sono poco meno di 21 mila (20.926). Sono in prevalenza di genere maschile (86,6%) e il 44,7% di loro ha 17 anni. Sempre al 30 giugno, il 71% risulta collocato in strutture di accoglienza, il 23% (principalmente di origine ucraina) in sistemazioni private. E i posti nei centri per accoglierli sono, semplicemente, finiti. Sempre al 30 giugno i e le minori in prima accoglienza erano 8.357. Per la seconda accoglienza i posti sono 5982: secondo i dati Servizio centrale "sai", al 25 agosto 2023 risultano collocati in seconda accoglienza ("sai" appunto) 5.866 minori. Restano 116 posti, ovvero nulla rispetto ai numeri degli arrivi quotidiani a Lampedusa.