TEL AVIV - Un dipendente dell'Onu ucciso e l'altro ferito gravemente in una sparatoria ieri vicino al valico di Rafah nella parte di Gaza dove ci sono forti combattimenti in corso tra Israele e Hamas, un episodio che rischia di rilanciare le tensioni dopo l'uccisione dei 7 operatori del World Central Kitchen.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha subito chiesto l'apertura di un'inchiesta "approfondita" mentre anche l'Idf ha aperto un'indagine per accertare la dinamica. Fatto sta che Hamas ha immediatamente attribuito la responsabilità a Israele riferendo di due - invece di uno - morti "stranieri" e chiamando in causa anche gli Stati Uniti.
L'Onu, ha denunciato Guterres, "condanna tutti gli attacchi contro il personale delle Nazioni Unite e chiede un'indagine approfondita. La vittima - ha spiegato - era un membro dello staff del dipartimento di Sicurezza e Protezione dell'Onu (Dss), e anche il ferito è membro dello stesso dipartimento".
L'indagine preliminare, ha fatto sapere l'esercito, è stata già aperta per accertare le circostanze e "non è chiaro al momento se a sparare siano stati i soldati israeliani". "Israele - ha attaccato invece Hamas - ha ucciso due cittadini stranieri (un uomo e una donna) che stavano viaggiando su un veicolo con la bandiera delle Nazioni Unite e segni identificativi. Israele e gli Usa - ha aggiunto la fazione islamica palestinese - portano la responsabilità di mettere in pericolo i team stranieri a Gaza e per i crimini di guerra e i danni intenzionali a loro procurati".
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