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Vittime della strada, videoappello dei familiari al governo: "Riscrivete con noi il Codice"

Vittime della strada, videoappello dei familiari al governo: "Riscrivete con noi il Codice"

Martedì esame e voto finale della riforma. Schlein: "Daremo battaglia in Aula e in piazza". Il ministero: "La sicurezza stradale è un tema serio non da rissa"

14 marzo 2024, 14:43

Redazione ANSA

ANSACheck
Dal sito codicedellastrada.it - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Presidente, metta in pausa la riscrittura del codice della strada e lo riscriva con noi". è quanto chiedono, in un video indirizzato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alcuni familiari di vittime della strada. "Michele si stava allenando per il Giro d'Italia, è stato ucciso sulla strada da un uomo alla guida di un furgone" è la testimonianza di uno dei tre protagonisti del video, fratello di un ciclista investito a Milano, che invita a scrivere al governo.

IL VIDEOAPPELLO DEI FAMILIARI

 

"Vi chiediamo - si legge nella mail - di sospendere l'approvazione del Nuovo Codice della strada e di incontrare le associazioni dei familiari delle vittime sulla strada per riscriverlo insieme a loro e a chi - con loro e per loro, a partire dalla società civile - si sta mobilitando per chiedere più sicurezza sulle strade. L'attuale disegno di legge all'esame del Parlamento, infatti, contiene tanti, troppi articoli che vanno manifestamente contro ogni evidenza scientifica in materia di sicurezza stradale, allentando regole e controlli su alta velocità e traffico motorizzato, restringendo i diritti e gli spazi di sicurezza per gli utenti più vulnerabili, togliendo capacità di intervento a qualsiasi amministrazione comunale e in generale non intervenendo in modo sistematico sulle cause primarie degli incidenti stradali in base ai dati Istat".

"Fare scelte che tutelino la vita e la sicurezza delle persone sulle strade è un dovere che va oltre le legittime scelte politiche di chi governa", concludono. Il video e la mail sono parte di #Cittàdellepersone, una iniziativa avviata da Cittadini per l'Aria Onlus, Sai che puoi?, FIAB Milano Ciclobby Onlus, Genitori Antismog ETS con Clean Cities Campagn.

 

 

Martedì esame e voto finale della riforma del Codice della Strada

Nell'Aula della Camera ha preso il via ieri l'esame del disegno di legge di riforma del Codice della Strada. Si stanno votando i numerosi emendamenti presentati al testo. La seduta riprenderà martedì dalle 13 alle 18 per arrivare in giornata anche al voto finale. 

 "La sicurezza stradale è un tema troppo serio e prezioso per trasformarlo in rissa da campagna elettorale: il Mit ha elaborato il nuovo codice, intervenendo su norme ferme da decenni, introducendo novità rilevanti come l'alcolock e la stretta per chi guida con cellulare o sotto effetto di stupefacenti", affermano fonti del Mit rispondendo alle polemiche sul codice della strada degli ultimi giorni.

"I dati allarmanti sui troppi incidenti si riferiscono alle norme attuali e che il centrosinistra, al governo nell'ultimo decennio e con personalità di rilievo anche al Mit, non ha mai modificato. Ed è sorprendente - sottolinea il ministero - la richiesta di maggiore ascolto, visto che il nuovo Codice è frutto di un confronto serrato con associazioni, esperti, giornalisti, addirittura influencer, oltre che di strette interlocuzioni con altri dicasteri come Interno e Istruzione. Elly Schlein non le ha viste arrivare, ma al Mit sono pervenute centinaia di pagine di osservazioni e proposte. L'auspicio è che si passi dalle parole ai fatti, con l'approvazione del nuovo codice da parte del Parlamento. Il centrosinistra non sbagli strada".

Schlein: "Daremo battaglia in Aula e in piazza"

 "Abbiamo presentato 240 emendamenti in aula, continueremo a batterci. Le associazioni hanno fatto 40 manifestazioni solo in questa settimana, la loro mobilitazione continuera e noi la sosterremo ancora". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in una conferenza stampa a Montecitorio, in cui è stata spiegata la posizione del Pd contro le modifiche al codice della strada introdotte dal ddl Salvini. 

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