"Il consumo di suolo per
l'installazione di campi fotovoltaici sta avanzando in tutto il
Piemonte. Sono decine le società che girano per cascine per
chiedere agli agricoltori di vendere i terreni oppure di agenti
immobiliari che operano per conto di fondi che investono nel
settore energetico. Ormai è un vero flagello. Una tendenza che
si sta acuendo proprio in questi mesi". Ad affermarlo, in una
nota, è la Coldiretti di Torino, sostenendo che nelle campagne
di Rivoli, nella prima cintura di Torino, "si aggira lo spettro
del land grabbing energetico che sottrae terreni
all'agricoltura".
"In questi giorni - viene riferito - alcune aziende agricole
dell'area di Bruere, con terreni adiacenti la ferrovia
Torino-Modane, sono state contattate dalla società Fs Sistemi
urbani, società controllata da Ferrovie. L'obiettivo della
società delle Ferrovie è quello di generare energia elettrica da
fonte rinnovabile per alimentare direttamente i treni.
L'interesse del gruppo Fs è quello di acquisire la proprietà o
il diritto di superficie dell'area per un periodo di trent'anni.
Finora - viene specificato - sono state contattate tre aziende
per una superficie complessiva interessata di 130.588 metri
quadrati, di questi solo 10.888 di proprietà dei produttori, ma
il resto è in affitto".
"La piaga dell'incetta di terreni per i campi fotovoltaici -
sostiene Coldiretti Torino - colpisce l'agricoltura proprio
perché aumenta a dismisura il valore dei terreni agricoli: i
proprietari sono allettati dalle offerte di acquisto e vendono
la terra, lasciando i contadini affittuari (magari da
generazioni) senza campi per continuare a produrre secondo le
proprie programmazioni aziendali".
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