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Due anni di RePowerEu. Von der Leyen: 'Il gas russo non è più un'arma'

Due anni di RePowerEu. Von der Leyen: 'Il gas russo non è più un'arma'

Bruxelles fa il punto sul maxi piano energetico e adotta nuove raccomandazioni per spingere le rinnovabili

18 maggio 2024, 00:48

Redazione ANSA

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Due anni di REPowerEu. Von der Leyen: "Il gas russo non è più un 'arma ' © ANSA/EPA

Il gas di Putin non è più arma di ricatto contro l’Europa. Lo scandisce a chiare lettere la Commissione europea celebrando i due anni dal varo del maxi piano energetico REPowerEu, lanciato il 18 maggio 2022 per affrancare l’Ue dalla dipendenza dai combustibili fossili russi e dare una spinta alle rinnovabili.

“L’Unione europea ha messo fine alla dipendenza energetica dalla Russia e il gas di Putin non sono è più uno strumento di ricatto contro l'Europa”, hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, e il vicepresidente esecutivo, Maros Sefcovic, rivendicando di aver tagliato “in modo massiccio” le importazioni di energia russa, stabilizzando anche i prezzi di gas ed elettricità.

Bruxelles fa parlare i numeri. Le importazioni di gas russo (via tubo e via mare con il Gnl) sono scese da una quota del 45% delle importazioni complessive dell’Ue nel 2021 al 15% nel 2023. La domanda di gas naturale è scesa del 18% tra agosto 2022 e marzo 2024, con un risparmio che Bruxelles stima in 125 miliardi di metri cubi di gas.

Guardando al dato italiano, il Paese ha tagliato il consumo di gas del 17% tra agosto 2022 e gennaio 2024, leggermente sotto la media Ue ma oltre il target di riduzione della domanda del 15% stabilito a livello Ue. "Storicamente", riconosce Bruxelles in un rapporto dedicato all'Italia, il Paese era tra i più dipendenti dal gas russo, con circa il 40% delle forniture in arrivo da Mosca nel 2021. Nel 2022 l'Italia è riuscita a ridurre sostanzialmente la sua dipendenza al 19% e punta ad abbandonare i combustibili fossili russi entro il 2025.

Azzerare le importazioni russe

Attraverso REPower l’Ue ha assunto l’impegno politico ad azzerare del tutto le importazioni di energia fossile russa al più tardi entro il 2027. Una tabella di marcia da percorre attraverso la diversificazione dei fornitori di gas, abbattere i consumi energetici nelle case e nelle industrie ad alta intensità (le energivore) attraverso l’efficienza e aumentare la capacità di energia rinnovabile nel mix dell’Unione. Per compensare le forniture del Cremlino, Bruxelles si è affidata principalmente a Norvegia e Stati Uniti, diventati i maggiori fornitori di gas, rappresentando rispettivamente il 34% e il 20% delle importazioni di gas dell’Ue a marzo 2024.

Non solo taglio ai combustibili. Il piano punta sullo sviluppo delle energie verdi e ha portato Bruxelles ad alzare l’obiettivo vincolante dell’Ue per il 2030 almeno al 42,5% di rinnovabili con l’ambizione di raggiungere il 45% entro il decennio. Le stime del settore indicano che la capacità eolica e solare installata è aumentata complessivamente del 36% tra il 2021 e il 2023, risparmiando circa 24 miliardi di metri cubi di gas in due anni. Secondo le previsioni per il 2024, la capacità installata potrebbe aumentare ulteriormente del 16%, spostando circa 15 miliardi di metri cubi aggiuntivi di gas.

Per dare un’ulteriore spinta alla diffusione di rinnovabili, proprio questa settimana la Commissione ha indirizzato ai ventisette governi un pacchetto di linee guida e orientamenti - tutte non vincolanti - soffermandosi sulle aree di accelerazione per le rinnovabili, un iter più rapido per i permessi e la progettazione delle aste per gli incentivi. Negli orientamenti aggiornati, la Commissione sottolinea l'importanza della digitalizzazione per le autorizzazioni e la selezione delle aree di accelerazione delle rinnovabili attraverso pianificazione e mappatura. Bruxelles si sofferma inoltre sulla necessità di armonizzare le regole per la progettazione delle aste rinnovabili, incalzando i governi ad adottare i criteri diversi dal prezzo per consentire di premiare i progetti a più alto valore aggiunto. Per migliorare il coordinamento, Bruxelles ha inoltre aggiornato la piattaforma di aste sulla quale i Paesi Ue pubblicheranno le informazioni.

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