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Facevano prostituire ragazze minorenni, 10 misure cautelari

Facevano prostituire ragazze minorenni, 10 misure cautelari

La Procura di Bari: 'Le ragazzine attratte dai guadagni facili'

BARI, 13 maggio 2024, 18:19

di Alba Di Palo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Squad girls": si definivano così sui social in cui le loro immagini spesso servivano per adescare i clienti. E della squadra faceva parte una delle 16enni finite nel giro di prostituzione scoperto dagli agenti della squadra mobile di Bari che hanno eseguito 10 misure cautelari. In carcere sono finite quattro donne, Marilena Lopez di 35 anni, la 21enne Antonella Albanese, Federica Devito di 25 anni, Elisabetta Manzari di 24 anni, e due uomini, Ruggero Doronzo originario di Trani di 29 anni e Nicola Basile di 25 anni.

Due presunti clienti, Fabio Carlino e Roberto Urbino, sono agli arresti domiciliari per un altro, un avvocato leccese di 55 anni, Stefano Chiriatti, invece è stato disposto l'obbligo di dimora nel Comune di residenza come per il 45enne barese Michele Annoscia che gestiva una struttura ricettiva in cui "tollerava l'esercizio della prostituzione". Tutti sono accusati a vario titolo, di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione delle ragazzine. Che venivano pagate in contanti, fino anche a 400 euro, o con carte di credito.

Sedicenni prive di "quegli anticorpi" che avrebbero potuto "impedire di essere veicolate da amicizie sbagliate in meccanismi perversi gestiti da persone senza scrupoli", ha spiegato il procuratore aggiunto di Bari, Ciro Angelillis che con il magistrato Matteo Soave ha coordinato le indagini. Sesso, champagne, hotel di lusso delle province di Bari e Bat, regali e contanti erano la quotidianità delle minorenni e i clienti sapevano che erano poco più che bambine. Lo confermano le intercettazioni in cui uno di loro ammette di essere attratto dalla baby prostituta "nonostante l'età".

Incontri diventati pericolosi: nei cellulari delle ragazze gli inquirenti hanno trovato anche foto con esponenti di spicco della criminalità organizzata barese. I soldi guadagnati, li usavano per night, droga e alcolici e non in abiti e accessori moda per evitare che i sospetti dei genitori. Eppure è stata una madre a dare il via agli accertamenti. È stata lei a chiedere aiuto alla polizia per quella figlia diventata d'un tratto "strana e irascibile", che spariva per alcune notti, che postava storie di feste in discoteca.

"La chiave di lettura di questa vicenda è sempre quella della prospettiva di facili guadagni - ha sottolineato Angelillis - e non si può non rilevare come i social network spesso costituiscano una vetrina di questo mercato del sesso". Per gli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere perché non solo avrebbero potuto "cercare di riavvicinare le vittime per indurle a rendere dichiarazioni tali da ridimensionare o escludere le loro responsabilità" ma anche perché due di loro, in passato avrebbero picchiato e segregato in una stanza di un B&B una delle ragazze per convincerla a non denunciare. E poteva succedere ancora.

 

 

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