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Tajani, convocato l'ambasciatore russo per vicenda Ariston

Tajani, convocato l'ambasciatore russo per vicenda Ariston

Messaggio su X. 'Al lavoro anche a Bruxelles con la Germania'

ROMA, 27 aprile 2024, 17:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ho dato mandato al Segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore della Federazione russa in Italia. Il Governo chiede chiarimenti sulla vicenda della nazionalizzazione dell'Ariston Thermo Group. Al lavoro anche con Bruxelles, in raccordo con la Germania": lo scrive in un messaggio su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. 
Il ministro era già intervenuto ieri sera sulla vicenda: "Dopo l'inattesa decisione governo russo sulla gestione di Ariston Thermo Group - aveva scritto su X - ho subito attivato la nostra Ambasciata in Russia e parlato con i vertici dell'azienda italiana. Il Governo italiano è al fianco delle imprese, pronto a tutelarle in tutti i mercati internazionali". Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri un decreto per il trasferimento temporaneo delle filiali russe dell'italiana Ariston e della tedesca Bosch alla russa Gazprom Domestic Systems, la società del gruppo statale Gazprom produttrice di elettrodomestici. Il decreto, postato sul portale ufficiale per le informazioni legali, riguarda la Ariston Thermo Rus LLC, controllata da Ariston Holding, e la BSH Household Appliances LLC, controllata da BSH Hausgerate GmbH.

"Il governo farà sicuramente tutto quello che è nelle nostre disponibilità per tutelare questa importante e significativa azienda italiana che tra l'altro ha proprio nelle Marche la sua centrale nazionale produttiva, in un settore qual è quello dell'elettrodomestico su cui siamo impegnati perché è uno dei settori trainanti del Made in Italy", ha ribadito il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un punto stampa a margine della conferenza programmatica di Fdi in corso a Pescara. "Ne ho parlato con il presidente della Regione Marche Acquaroli e ovviamente lo risentirò per quanto riguarda il caso specifico di Ariston lunedì in un confronto, in una call insieme a Paolo Merloni per capire cosa si possa fare di più e di meglio per tutelare l'azienda".

Ariston Group, che è stata attiva nella Federazione Russa per quasi 20 anni "con relazioni molto corrette con le istituzioni locali, non è stato informato in anticipo del decreto" con cui Putin ieri ha nazionalizzato temporaneamente lo stabilimento del gruppo fabrianese, ed è "estremamente sorpreso da questa iniziativa". Lo scrive il gruppo in una nota. "In attesa di una spiegazione a questa azione inattesa - si legge - stiamo valutando le sue implicazioni, comprese quelle di governance e manageriali". Lo stabilimento di Vsevolozhsk, a 20 km da San Pietroburgo, è stato inaugurato nel 2005: si tratta di un sito di 64mila mq, secondo fonti aziendali, di cui 30mila coperti, con 200 dipendenti tra diretti e indiretti, più altri 100 della rete commerciale. Nell'impianto vengono prodotti scalda acqua elettrici per il mercato locale. Con l'inizio della guerra in Ucraina e delle sanzioni, il Gruppo ha interrotto gli investimenti sul sito che continua a operare in modo ordinario.

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