Si è svolta nella Ambasciata di
Tokyo la serata di gala della 24/a edizione del Festival del
Cinema italiano in Giappone, al via da oggi con 13 film
selezionati in rappresentazione per il pubblico del Sol Levante.
"Un'occasione straordinaria di promozione del nostro Paese",
ha osservato l'Ambasciatore italiano a Tokyo, Gianluigi
Benedetti, che ha ricordato come proprio nella sede diplomatica,
a giugno dello scorso anno, era stato firmato l'accordo di
coproduzione tra Italia e Giappone. Un'intesa che permetterà ai
film co-prodotti di beneficiare degli stessi vantaggi assegnati
alle opere nazionali, "con la speranza che nei prossimi anni le
opportunità di collaborazione aumentino notevolmente".
Un festival che ha come l'obiettivo quello di portare i film
italiani in sala ribadisce all'ANSA l'amministratore delegato di
Cinecittà, Nicola Maccanico. "Attraverso le nuove tecnologie i
modelli distributivi sono più semplici. Il tema è costruire dei
contenuti che possono viaggiare, quindi per me l'accordo di
co-produzione ha sicuramente un valore - che è quello di far
parlare due culture fin dall'inizio dell'ideazione del film". E
in questa direzione vanno considerati gli sforzi del governo per
aiutare i film a rimanere più a lungo nelle sale. "A mio avviso
il credito di imposta, in tutto il mondo e anche in Italia, è il
miglior strumento per aiutare il mercato, l'incontro col
pubblico e i contenuti", spiega Maccanico, "Perché si possono
produrre film più belli e perché attraverso il credito di
imposta, per esempio la distribuzione, si è in condizione di
spendere di più in termini di pubblicità. E le due cose si
uniscono. Quindi i meccanismi automatici secondo me sono gli
strumenti che possono aiutare il mercato".
Il numero uno di Cinecittà sottolinea infine ancora una
volta la peculiarità del festival che ha luogo nella capitale
nipponica: "In questa edizione sono presenti 8 straordinari
registi, diversi per età, per carriera, e per generi trattati,
dando pienamente il senso della varietà e della salute del
cinema italiano di oggi. Questo non è banale. Succede quasi solo
a Tokyo".
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