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Al via le amministrative, 4,5 milioni di italiani alle urne

Al via le amministrative, 4,5 milioni di italiani alle urne

Il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d'Aosta il 21

ROMA, 15 maggio 2023

red

ANSACheck

Le indicazioni per un seggio elettorale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le indicazioni per un seggio elettorale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le indicazioni per un seggio elettorale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 14 e 15 maggio si svolgono le elezioni comunali (in Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d'Aosta il 21, mentre in Friuli si è già votato) che vedranno recarsi alle urne i cittadini di 790 comuni di cui 165 a statuto speciale, per un totale di 4,5 milioni di votanti chiamati ad eleggere il sindaco (6,3 milioni considerando anche le Regioni a statuto speciale).

 

Al via le amministrative, 790 comuni al voto

 

Si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L'eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d'Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l'11 e 12 giugno). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell'amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta. Alleanze alla prova, dunque, con l'incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% in meno rispetto alla precedente tornata.

Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ancona è l'unico capoluogo di regione alle urne. Nella città marchigiana - il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) - si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l'uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani - il primo nella storia della città - è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d'Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.

Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D'Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra.

A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune - Alleanza Verdi Sinistra.

Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D'Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l'uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell'Interno, è sfidato - per il centrosinistra - dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell'ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L'unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.

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