Potrebbe finire di nuovo in
Tribunale la palazzina del superbonus di via Avezzano a Sulmona,
dove i lavori per la demolizione e ricostruzione del fabbricato
vulnerabile si sono bloccati. Gli inquilini, che nel frattempo
stanno sostenendo le spese dei fitti, hanno proceduto con una
diffida stragiudiziale nei confronti dell'appaltatore generale e
nei prossimi giorni si riuniranno in assemblea per decidere il
da farsi, se intraprendere cioè una nuova battaglia legale. I
lavori, avviati lo scorso maggio, sono stati improvvisamente
interrotti. La ditta subappaltatrice ha letteralmente svuotato
il cantiere, portando via ruspe, attrezzi ed escavatori,
lasciando in loco solo la recinzione. Il tutto perchè
l'appaltatore generale non ha corrisposto le spettanze
economiche all'impresa. Eppure i condomini della palazzina
avevano versato 10mila euro ciascuno come anticipo per la
demolizione e ricostruzione.
"E' una storia infinita, tant'è che martedì prossimo
assumeremo tutte le decisioni in assemblea" afferma Ermanno
D'Artista, amministratore del condominio, dando notizia all'ANSA
della diffida stragiudiziale. Per avviare i lavori, in verità, è
stata necessaria un'incisiva azione giudiziaria per lo sfratto
di un'inquilina, portata via dalla forza pubblica, che non
voleva lasciare la palazzina nonostante avesse in un primo
momento deliberato a favore del superbonus.
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