'La serva padrona' versione
elettronica: il progetto di Officine San Carlo prosegue domani e
sabato 20 aprile (ore 20:30, ingresso gratuito con
prenotazione). nel segno della commistione di stili e generi
'riscrivendo' la celebre opera buffa di Giovanni Battista
Pergolesi. Firma la regia Rosario Sparno, La scenografia è di
Kristina Psoni, i costumi di Giusi Giustino, il disegno luci di
Simone Picardi. Nel cast vocale Costanza Cutaia, che darà voce
e volto a Serpina, Ignas Melnikas nelle vesti di Uberto e Renato
De Simone in quelle di Vespone. Marco Palumbo al clavicembalo
verrà accompagnato da Giulio Fazio al synth con Francesco De
Simone al live electronics. Il risultato è un Pergolesi che
risplende nel dinamismo delle sue melodie, rivelando la
modernità.
"La vera 'Serva padrona' è l'opera buffa stessa - racconta
Sparno- Nata per 'servire' da intermezzo ad un'opera 'padrona' ,
'Il prigionier superbo', opera seria per la quale fu concepita
come intermezzo comico, ha assunto col tempo dignità, forza e
l'autonomia. Quello che viviamo in scena è a tutti gli effetti
il ménage di due innamorati che si rintuzzano, si provocano e si
rincorrono in un gioco dei ruoli, ogni giorno. È il gioco della
seduzione, di affermazione di potere dell'uno sull'altro. E
l'originale e notissima partitura settecentesca si piega
stavolta e si asservisce ai suoni elettronici".
'La serva padrona', andò in scena per la prima volta nel 1733
al Teatro San Bartolomeo rappresentando il genere del comico in
musica nella sua massima espressione e fioritura. Il testo di
Gennaro Antonio Federico offrì a Pergolesi l'occasione di un
capolavoro di equilibrio, realismo e stilizzazione, grottesco
caricaturale e con sottili ombreggiature psicologiche. L'operina
fece così la grandezza dell'opera buffa napoletana scatenando
clamore in tutta Europa con un dibattito che coinvolse le menti
più brillanti dell'epoca, da Rousseau a Diderot, da Grimm a
d'Alembert allo stesso Voltaire.
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