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'Faccetta nera' per il 25 aprile, polemica in una scuola avellinese

'Faccetta nera' per il 25 aprile, polemica in una scuola avellinese

Scatta la diffida ma il docente replica: 'È un grosso equivoco'

NAPOLI, 24 aprile 2024, 18:25

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

   Una delle canzoni simbolo del regime fascista e del colonialismo italiano eseguita in classe in una scuola media: una denuncia che suscita scalpore ma rispetto alla quale si dice del tutto estraneo Luigi Monaco, l'insegnante di educazione musicale che ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, è finito nella bufera perché avrebbe chiesto agli studenti della sua scuola, la "Aurelio Covotta", di esercitarsi sul brano "Faccetta Nera".

Note "stonate", alla vigilia della Festa della Liberazione, quelle della canzone scritta nel 1935 per celebrare la conquista dell'Etiopia da parte del regime mussoliniano e la proclamazione dell'Impero. "Un grossolano equivoco", chiarisce l'insegnate prossimo alla pensione che lascia intendere anche l'ipotesi di "essere stato incastrato": uno dei suoi alunni ha fatto intervenire i genitori che hanno chiesto conto al preside della scuola, Marco De Prospo. È scattata l'istruttoria interna che si è conclusa con una ufficiale censura nei confronti dell'insegnante, anche se è lo stesso dirigente scolastico ad ammettere che "il professor Monaco non si è mai distinto per simpatie nei confronti del fascismo".

"I ragazzi - ricostruisce invece l'insegnante sotto accusa - mi hanno chiesto lo spartito del brano che ho scaricato da Internet. Abbiamo quindi discusso sui ritmi e sulle modalità dei brani in voga negli anni Trenta. Come abbiamo fatto, in un'altra occasione, anche per commentare didatticamente 'Bella Ciao'". Monaco esclude categoricamente che "Faccetta Nera" sia stata provata o eseguita in classe: "Davvero non capisco questo accanimento nei miei confronti che è stato fatto esplodere artificiosamente, non a caso alla vigilia della festa del 25 aprile". Spiegazioni che non placano la protesta di alcuni genitori: "Sbagliato e improprio -dicono sui social - l'approccio pseudo didattico su fatti e vicende che restano motivo di vergogna nella storia del nostro Paese".

L'episodio, per quanto smentito sul nascere dal docente, ha suscitato dibattito e polemiche in città, dividendo l'opinione pubblica tra voci fortemente allarmate e chi ritiene che sia stato fatto molto rumore per nulla. In ogni caso la "Covotta" ha provato a chiudere il caso sul nascere: stamattina studenti e insegnanti, insieme al dirigente scolastico, si sono riuniti nell'aula magna dell'istituto. Hanno prima intonato l'Inno di Mameli e, subito dopo, hanno cantato "Bella Ciao".
   

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