"Ogni pilota sogna di indossare una
tuta rossa a bordo dell'auto rossa": è semplice la spiegazione
della scelta di Lewis Hamilton di passare alla Ferrari nel 2025,
almeno a sentire le parole di Toto Wolff. Colpisce, però, che il
riconoscimento arrivi dal team principal della Mercedes, marchio
acerrimo concorrente della Ferrari sui circuiti della Formula
1, ma anche sulle strade di tutti i giorni, con le sue vetture
di fascia premium. "Ne abbiamo discusso molte volte in passato,
che un giorno sarebbe stato emozionante per lui" vestire i
colori di Maranello, ha raccontato il manager austriaco,
all'indomani del clamoroso annuncio. A dimostrazione che il
fascino della Ferrari è ormai talmente radicato, tra gli addetti
ai lavori come tra gli appassionati, da potersi permettere di
trascendere dai risultati sportivi. L'ultimo titolo piloti
risale ormai al 2007 con Kimi Raikkonen, l'ultimo riservato ai
costruttori è dell'anno successivo. Poi più nulla. Eppure il
sette volte campione del mondo Hamilton, in sei stagioni proprio
al volante della Mercedes, "sogna" di emozionarsi stringendo il
volante di una Rossa, quasi che senza questa investitura
sentisse incompleta la sua carriera in Formula 1. L'emblema
del Cavallino Rampante - donato ad Enzo Ferrari dalla madre di
Francesco Baracca, asso dell'aeronautica nella I guerra mondiale
che lo aveva fatto dipingere sul proprio aereo - resta
un'eccellenza italiana dal fascino intramontabile: nel 2021 e
2022 il brand più forte al mondo, secondo quanto stabilito da
'Brand Finance', che un anno fa stimava il valore del marchio in
9,1 miliardi di dollari. Demon Hill, iridato nel 1996, non
guarda al vile denaro per spiegare il salto di Hamilton. Nel
commento che scrive per la stampa inglese parla piuttosto di
"allure Ferrari troppo grande perché Lewis potesse ignorarlo".
La definisce "la squadra più grande e iconica della Formula 1".
"Crescendo dentro e intorno a questo sport, sono sempre stato in
soggezione nei loro confronti - ammette - C'era qualcosa di
speciale in quello scarlatto... una magia e una mistica nella
Scuderia. Indossare quelle tute è il sogno di ogni giovane
pilota e Lewis ne è sempre stato un fan". Ma le ragioni non sono
solo emotive: Hamilton "è alla disperata ricerca di quell'ottavo
titolo che gli è stato così crudelmente strappato ad Abu Dhabi
nel 2021". Ed ha deciso di puntare sulla Ferrari, è "un rischio
calcolato". L'entusiasmo per un matrimonio inaspettato
travolge cosi' i tifosi Ferrari nel mondo anche al di la' dei
legittimi dubbi, non solo quelli espressi ieri da un fan
d'eccezione Montezemolo ("Hamilton e Leclerc insieme, ci sara'
da divertirsi..."): quanto pesera' l'eta' dell'inglese? Quanto
dovra' essere rivoluzionata la squadra per corrispondere alle
aspettative del sette volte campione del mondo? Quale e' ancora
il gap tecnologico tra le ambizioni di vittoria e le monoposto
che escono da Maranello? Ma niente puo' fermare la 'magia'
Rossa, secondo la definizione di Hill. Alla forza
d'attrazione della Ferrari non sfuggiva nemmeno un campione come
Ayrton Senna, che desiderava ardentemente guidarla e senza
l'incidente mortale di Imola del 1994 avrebbe senz'altro
trasformato il sogno in realtà. Le strade del brasiliano e delle
vetture modenesi non si incontrarono mai, ma nel 1991
raccontava: "Ci siamo parlati e siamo stati molto vicini a
trovare un accordo, poi non si è fatto niente. Ma in futuro ci
saranno altre possibilità perché ogni pilota ha come obiettivo
correre con la Rossa di Maranello".
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