Il Consiglio comunale di Milano ha
deciso di non votare al momento l'ordine del giorno per
conferire la cittadinanza a Juliane Assange, giornalista ed
editore australiano che ha fondato Wikileaks nel 2006. Il
documento potrebbe essere votato lunedì ma la maggioranza
risulta spaccata sul tema, tanto che i consiglieri che hanno
proposto la cittadinanza, Carlo Monguzzi dei Verdi ed Enrico
Fedrighini, attaccano.
"Che vergogna, la maggioranza ha votato contro la possibilità
di votare la mozione su Assange, perché i capi non vogliono e
loro sono obbedienti", ha spiegato Monguzzi.
"Il Consiglio comunale di Milano ha votato contro la
possibilità di discutere un ordine del Giorno finalizzato a
riconoscere la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Identica
proposta era stata approvata dai consigli comunali di Roma,
Napoli, Bari, Reggio Emilia, Modena - ha aggiunto Fedrighini -.
Il tema della democrazia e della libertà di stampa viene
ritenuto non meritevole di discussione nel Consiglio eletto dai
cittadini. L'importante per alcuni, non tutti, per fortuna, è
limitarsi a obbedire agli ordini. In silenzio. Come sempre".
Dal Pd hanno spiegato che un ordine del giorno su Assange era
stato discusso già a maggio del 2022 e in quella occasione la
cittadinanza onoraria al giornalista non era stata approvata.
L'aula si era però espressa contro l'estradizione di Assange.
Ora per votare un altro ordine del giorno servirebbe
coordinamento con il Pd nazionale.
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