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>ANSA-FOCUS/I misteri del Bar Etoile, tra follia e malinconia

>ANSA-FOCUS/I misteri del Bar Etoile, tra follia e malinconia

Abel, amiamo Fellini, Benigni e Nichetti

ROMA, 08 aprile 2024, 12:14

Redazione ANSA

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(di Francesco Gallo) I misteri del Bar Etoile di e con Abel&Gordon è un film surreale e sgangherato, tra follia, nichilismo e malinconia. Da una parte la tenerezza di un'opera di Aki Kaurismaki e, dall'altra, un pizzico di follia alla Buster Keaton.
    "I nostri film sono spesso descritti come 'poetico-burlesque'.
    Siamo passati dalla commedia slapstick al film noir, senza abbandonare la voglia di far ridere utilizzando note più amare.
    Nichilismo e malinconia irrorano I misteri del bar Étoile, ma il nostro insieme di personaggi moralmente inetti riempie il nostro film noir di colori vivaci e gioiosi".
    Così dicono di questo loro quinto film, passato a Rendez Vous e in sala dall'11 aprile con Academy Two, gli stessi registi Fiona Gordon, nata in Australia nel 1957, e Dominique Abel nato invece in una piccola città belga chiamata Lobbes nello stesso anno.
    Questa la scarna trama: l'ex attivista Boris (Dominique Abel) lavora in incognito come barista all'Étoile Filante. Ma una delle sue vittime lo identifica e reclama vendetta. La comparsa di un sosia, il solitario Dom (Abel), sembra fornire a Boris, alla sua ingegnosa compagna Kayoko e al loro fedele amico Tim un perfetto piano di fuga. Non hanno calcolato, però, la ex moglie di Dom (Fiona Gordon), una sospettosa detective che si mette sulle loro tracce.
    Che rapporto avete con il cinema italiano? "Finalmente abbiamo l'occasione di dire che amiamo moltissimo Fellini e Benigni, i clown del cinema italiano, ma anche il vostro Maurizio Nichetti, quando eravamo più giovani volevamo vedere tutto quello che produceva" dicono all'ANSA i registi Abel&Gordon.
    "I misteri del bar Étoile, il nostro quinto film, è ambientato in un mondo scosso da manifestazioni di protesta ai giorni nostri. Se apriamo le finestre - dicono i registi - sentiamo le urla di protesta: un mondo senza coscienza sta distruggendo il pianeta. Abbiamo collocato il nostro eroe politico caduto in disgrazia in questo contesto contemporaneo. Boris continua a nascondere la testa sotto la sabbia mentre intorno a lui attivisti arrabbiati protestano per un mondo più giusto e più pulito. Parallelamente, con Dom e Fiona, assistiamo a un conflitto più intimo e personale, di due esclusi dalla società che continuano a esistere in un mondo che continua ad esistere senza di loro".
    E l'improvvisazione nei vostri film? "Sì ce n'è molta, ma solo prima delle riprese. Noi proviamo molto con attori e comparse, prima di girare" C'è una linea continua nelle vostre opere? "All'inizio eravamo più puristi, il nostro primo film era tutto un piano sequenza quindi senza nessuna possibilità di tagliare, fare interventi di qualsiasi tipo, poi man mano che siamo andati avanti abbiamo un po' adottato la cultura del puzzle cioè diversi pezzi che si incastrano. Il nostro interesse resta sempre l'essere umano in difficoltà, questa è una cosa che per noi non cambierà mai".
    Nel cast anche: Kaori Ito, Philippe Martz e Bruno Romy.
   

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