A 100 anni dalla morte di Eleonora
Duse, Treccani ripercorre "l'arte febbrile e di forte impatto
emotivo della leggenda del teatro, scomparsa a Pittsburgh il 21
aprile 1924.
Salutata fin dalla sua prima apparizione come una
innovatrice, Eleonora Duse non lasciò che il successo raggiunto
arrestasse la sua evoluzione di donna e di attrice: la sua
intera carriera fu un'incessante ricerca del superamento di sé
stessa. Per questo l'Istituto della Enciclopedia Italia ha
ritenuto di annoverarla tra i sommi artisti.
Figlia d'arte, nata il 3 ottobre 1858 a Vigevano in una
locanda o, secondo alcuni, in un vagone di terza classe, non
aveva ancora cinque anni quando, nel marzo 1863, interpretò
Cosetta dei Miserabili di Victor Hugo, per poi diventare una
leggenda del teatro: "il suo nome - sottolinea Treccani in una
voce di Silvio d'Amico - non tanto rimane tra le gerarchie dei
grandi attori, quanto fra quelle dei sommi artisti".
Con la compagnia dei genitori Alessandro e Angelica
Cappelletto ebbe un'infanzia vagabonda e misera, fra teatrini
d'infimo ordine, in mezzo agli stenti e alla fame.
Il successo arrivò a Verona nella parte di Giulietta, poi
come Ofelia nell'Amleto e nella Teresa Raquin di Zola. Si
rivelò pienamente a vent'anni recitando La principessa di Bagdad
di Alexandre Dumas figlio.
La sua esistenza fu assai tumultuosa: la separazione
dall'attore Tebaldo Checchi prima, poi diverse esperienze
passionali, infine la scoperta dei grandi poeti e l'incontro,
devastatore, con d'Annunzio, a seguito del quale Eleonora Duse
fu conquistata alla cosiddetta religione della Bellezza e si
fece banditrice del nuovo teatro patrocinato dal poeta da Sogno
d'un mattino di primavera a La città morta, La Gioconda,
Francesca, ma anche ibseniano Casa di bambole, Hedda Gabler, La
donna del mare.
Il nome di Duse cominciò a esser circonfuso da un'aura di
leggenda. Ma il 25 gennaio 1909, dopo una rappresentazione di La
donna del mare a Berlino, Duse si ritirò dalle scene per
raccogliersi in solitudine: aveva da poco compiuto
cinquant'anni. Nel 1920 iniziarono le trattative per il suo
rientro a teatro, che si realizzò nel 1921e la Duse formò una
compagnia da sola.
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