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Batti il Tempo, la musica nella storia

Batti il Tempo, la musica nella storia

Storie e aneddoti dei grandi artisti negli anni '60 e '70

ROMA, 17 novembre 2023

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Claudia Fascia) STEFANO MANNUCCI, BATTI IL TEMPO - LA MUSICA NELLA STORIA, LA STORIA NELLA MUSICA (IL CASTELLO, pp.
    336, 19,00 euro). Un saggio mascherato da romanzo, o un romanzo che gioca a fare il saggio. Stefano Mannucci, giornalista e critico musicale di lungo corso, torna ad analizzare con il suo stile accattivante lo stretto rapporto tra musica e la realtà del momento, tra il vissuto e il mondo dell'arte. Dopo i precedenti Il Suono del Secolo e L'Italia suonata, Batti il Tempo chiude idealmente la trilogia con un tuffo nei grandi eventi della contemporaneità raccontati attraverso la musica e viceversa, come sottolinea già il titolo del libro. Un titolo a doppia lettura, perché "battere il tempo" è sia percepire il ritmo e il senso della propria epoca per creare un suono mai udito prima, e sia correre più veloce della Storia stessa che bracca soprattutto i giovani, quelli di mezzo secolo fa e quelli di oggi.
    Una sorta di manuale, nelle intenzioni dell'autore che ha chiamato i Fast Animals and Slow Kids per la prefazione, di bussola per orientarsi in un'epoca vicina, eppure per certi versi lontanissima, da dedicare alla Generazione Z. Quei ragazzi nati nel Ventunesimo secolo, all'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle, cresciuti a tecnologia e solitudine. Che poco sanno degli anni Sessanta e Settanta tra Europa e Stati Uniti, di quell'epoca vissuta da genitori e nonni. E perché allora non raccontare quell'epoca, tra aneddoti poco noti, racconti divertenti e la voce narrante di Mannucci che accompagna il lettore in questo viaggio nel passato, attraverso le lenti a colori della musica? Tra le pagine scorrono uno dietro l'altro i protagonisti di una stagione quanto mai prolifica per l'arte delle sette note: c'è Miles Davis che affronta il razzismo dilagante di quegli anni attraverso la sua love story con l'attrice francese Juliette Gréco; c'è Bob Dylan in competizione con John Lennon; Johnny Cash che dopo essere stato giudicato "il figlio sbagliato" dal proprio padre, sceglie di stare dalla parte degli ultimi fino a una clamorosa presa di posizione contro la guerra del Vietnam. L'ascesa politica di Martin Luther King va di pari passo con la vita di Aretha Franklin, e le vicende di Malcom X ispirano il proto-rap (con Hendrix che spunta in studio), Beatles e Rolling Stones sono indissolubilmente legati ai movimenti pacifisti e alla Guerra Fredda. E ancora David Bowie, Frank Zappa (che progettò concretamente di correre per la presidenza degli Stati Uniti), Janis Joplin, Joni Mitchell, Johnny Cash. Non star di un sistema di lustrini e paillettes lontano dallo svolgersi dei fatti, ma parte integrante della storia che si va a comporre, giorno dopo giorno, evento dopo evento.
    Il libro si conclude poi con un dialogo immaginario e surreale tra le "ombre" del Rock River: i grandi defunti della musica come Cliff Burton, John Bonham o Sinead O'Connor e tanti altri che dialogano malinconicamente tra loro. Per finire un capitolo dal contenuto futuribile, ma non troppo: Elvis non è morto e con l'avvento di Internet, AI e metaverso la certezza della Storia è di fatto cancellata.
   

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