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In Terza commissione istruzione infanzia e servizi anziani

In Terza commissione istruzione infanzia e servizi anziani

Discusso anche l'atto sull'unità spinale unipolare

PERUGIA, 21 settembre 2023, 13:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Commissione sanità dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace, si è riunita a palazzo Cesaroni per discutere di "Sistema Integrato di educazione e istruzione per l'infanzia fino a sei anni di età", "Interventi per rafforzare la rete dei servizi per anziani", "Progetto globale delle persone con lesione midollare e funzionamento dell'unità spinale unipolare".
    Durante l'audizione sul disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale "Sistema Integrato di educazione e istruzione per l'infanzia fino a sei anni di età", a cui hanno partecipato rappresentanti del gruppo di lavoro costituito da Anci, Comuni umbri e sindacati della scuola, è stato riportato - riferisce la Regione - l'apprezzamento per le modifiche apportate al testo iniziale, recepite dal Consiglio delle autonomie locali e poi inserite in un maxi emendamento predisposto da Palazzo Donini.
    Soprattutto per quanto riguarda le previsioni relative ai bambini con bisogni educativi speciali, il sostegno della presenza di educatori di sostegno e i percorsi formativi specifici per il personale educativo coinvolto. Resterebbero ancora alcune criticità legate all'allineamento tra accreditamento e autorizzazione delle strutture private e alla previsione della presenza del coordinatore pedagogico.
    Rispetto alla mozione del consigliere Andrea Fora (Patto civico) "Non lasciamoli soli: interventi per rafforzare la rete dei servizi per anziani, l'adeguamento delle tariffe delle strutture sanitarie e socio sanitarie, il rafforzamento dell'assistenza domiciliare integrata e la formazione degli operatori", rinviata in Commissione dall'Aula di Palazzo Cesaroni nella seduta del 12 settembre, è stato deciso di convocare una audizione con i direttori delle Asl, l'assessore regionale e i rappresentanti del Terzo settore.
    La proposta di legge dei consiglieri Paola Fioroni e Stefano Pastorelli (Lega) relativa al "Progetto globale delle persone con lesione midollare e funzionamento dell'unità spinale unipolare nel servizio sociosanitario umbro" è stata illustrata ai commissari dalla prima firmataria: "Le persone con lesioni traumatiche vertebro-midollari - ha spiegato - rientrano spesso nel complesso quadro del politrauma con il coinvolgimento di più organi e distretti, costituendo un esempio della necessità di un intervento multidisciplinare tipico dei modelli assistenziali che si realizzano in strutture a valenza multidisciplinare. Per la persona politraumatizzata si deve garantire il trattamento immediato, completo e definitivo secondo il principio dell'unità di tempo, di luogo e di azione".
    "Pertanto - ha detto Fioroni - anche l'unità spinale, nella misura in cui il paziente traumatizzato vertebro-midollare risulta essere statisticamente con incidenza sempre crescente un plurilesionato, dovrebbe condividere un'organizzazione di tipo multidisciplinare. La competenza assistenziale degli operatori che lavorano in una unità spinale deve necessariamente ampliarsi: le conoscenze tecniche, la cultura specifica, che comprendono tutto l'arco del divenire patologico della lesione midollare, devono costituire il bagaglio professionale dell'intera équipe che condivide l'operatività nell'unità spinale.
    Nella dimensione dipartimentale dell'unità spinale gli operatori non possono ignorare le conseguenze che per la persona comporta, nel tempo, la perdita delle funzioni autonome, della motilità volontaria, della sensibilità e degli aspetti relativi all'area psico-sociale. Tra le più tangibili criticità che si evidenziano nei servizi socio-sanitari regionali nell'affrontare un fenomeno complesso come quello della condizione di salute che può risultare da una lesione al midollo spinale, vi è la carenza di risorse e organizzazione dell'offerta sanitaria dedicata alle persone con lesione midollare. Persone che, per la natura stessa della patologia, sono caratterizzate da bisogni assistenziali elevati che richiedono un intervento complesso ed articolato all'interno di strutture sanitarie specificatamente dedicate al trattamento ed alla cura della lesione spinale".
    "Dal punto di vista dell'appropriatezza dell'intervento, l'unità spinale così come definita dalle linee guida ministeriali per le attività di riabilitazione e come da standard europeo - ha ricordato ancora - è la struttura all'interno della quale si completano tutte le fasi del percorso riabilitativo e nella quale è garantita l'integrazione tra tutte le attività specialistiche contemplate nel percorso di cura e riabilitazione. Obiettivo della fase di emergenza e soccorso è la stabilizzazione e il trasporto del paziente verso il presidio ospedaliero appropriato, sede di Dea di Il livello e dotato di Centro traumi di alta specializzazione (Cts) e con unità spinale in sede.
    L'unità spinale funzionalmente collegata al Cts deve disporre di posti letto dedicati in grado di garantire un livello di assistenza sub-intensiva.
    L'obiettivo della fase ospedaliera successivo alla fase di emergenza è garantire una risposta pronta, personale competente e tecnologie diagnostico-terapeutiche adeguate al Cts.
    Fondamentale è anche l'implementazione di una Rete di servizi territoriali collegati con l'unità spinale che provveda alla presa in carico con continuità del paziente cronico, prevedendo percorsi assistenziali e strutture atte a garantire la qualità della vita della persona con lesione al midollo spinale anche in seguito alle dimissioni ospedaliere".
   

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