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Brasile: big tech criticano la regolamentazione dei social

Per Google e Telegram così 'finirebbe la libertà di espressione'

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 10 MAG - Braccio di ferro, in Brasile, tra governo e piattaforme digitali: sia Google che Telegram hanno criticato duramente il tentativo di regolamentare i social, attraverso il cosiddetto 'Progetto sulle fake news'.
    "Il Brasile sta per approvare una legge che porrà fine alla libertà di espressione. Il PL 2630/2020 conferisce al governo poteri di censura senza previo controllo giudiziario", afferma in una nota Telegram, società, con sede a Dubai, fondata dall'imprenditore russo Pavel Durov. Il testo - continua il comunicato - sarebbe una delle "legislazioni più pericolose mai prese in considerazione in Brasile" e finirebbe per "uccidere la moderna internet se approvato con la formulazione attuale".
    Telegram è di recente entrata nel mirino della giustizia brasiliana per non aver obbedito, secondo le autorità, alle richieste di identificare gli utenti di gruppi neonazisti.
    All'inizio del mese, anche Google aveva ripudiato il progetto di legge inserendo nella sua home page di ricerca un link che indirizzava gli utenti a un articolo critico firmato da Marcelo Lareda, direttore delle Relazioni con il governo e delle Politiche pubbliche di Google Brasil. (ANSA).
   

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